PeregrINAre

Quanti aspetti racchiude in sè l’immagine del “peregrino”! La più immediata, e probabilmente la più diffusa, è quella dell’erranza, a volte con una meta, come nei pellegrinaggi religiosi, a volte senza meta, come umili vagabondi. Il peregrino va per luoghi sconosciuti, si avventura in terre straniere. Ma peregrino si dice anche di qualcosa che appare singolare, originale fino ad essere strano. Lontananza, viaggio, estraneità sono dimensioni molto vive nel mondo contemporaneo non solo per i migranti in cerca di nuove nazioni da abitare, ma anche per ogni uomo o donna che cerchi una stabilità lavorativa, sentimentale o spirituale. Siamo erranti anche quando stiamo fermi dinnanzi ad un computer che ci fa fare il giro del mondo a colpi di bit, post e download. Non ci resta che trovare un centro, una bussola che si muova con noi, non ci resta che trovare noi stessi, la nostra umanità. Possiamo progettare le nostre esplorazioni attrezzandoci di mappe e consigli altrui, ma prima o poi le zone d’ombra metteranno alla prova ogni certezza e tra dubbi e scelte ineludibili si affaccia la nostra identità, personale e professionale. Peregrinazione vuole essere un blog di informazione culturale, ma anche e soprattutto di riflessione, approfondimento e interrogazione del reale con rigore, curiosità ed entusiasmo.

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27.4.12

HandPAGE: Comunicazione è cultura

Siamo proprio sicuri che occuparsi di cultura significa solamente occuparsi di linguaggi artistici e di patrimonio culturale? In una società della conoscenza - e parafrasando il linguaggio aziendale, una società a responsabilità illimitata - attraversiamo il globo oltre confini fisici e mentali...ecco che non possiamo pensare che “fare cultura” sia una prerogativa di un presunto ceto intellettuale o elite artistica.
A rigor di logica, abbracciando l’ottica antropologica, siamo tutti coinvolti in processi culturali, ovvero di costruzione, condivisione, demolizione, valorizzazioni, negazione di “significati” e lo facciamo “comunicando” ovvero non lo facciamo da soli, ma con gli altri, a volte lottando a volte dialogando, a volte semplicemente agendo.
La comunicazione è quindi il grande mare in cui nascono, si trasformano, muoiono i significati, la cultura, le culture. Una consapevolezza che ci chiama ad un impegno verso noi stessi e verso gli altri...anche nella più immediata quotidianeità. Una parola, un gesto, un'immagine, un silenzio, una sensazione, un oggetto sono il nostro spazio creativo, ogni giorno allora la cultura intesa come modelizzazione, come conservazione e tradizione, si diluisce...

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