PeregrINAre

Quanti aspetti racchiude in sè l’immagine del “peregrino”! La più immediata, e probabilmente la più diffusa, è quella dell’erranza, a volte con una meta, come nei pellegrinaggi religiosi, a volte senza meta, come umili vagabondi. Il peregrino va per luoghi sconosciuti, si avventura in terre straniere. Ma peregrino si dice anche di qualcosa che appare singolare, originale fino ad essere strano. Lontananza, viaggio, estraneità sono dimensioni molto vive nel mondo contemporaneo non solo per i migranti in cerca di nuove nazioni da abitare, ma anche per ogni uomo o donna che cerchi una stabilità lavorativa, sentimentale o spirituale. Siamo erranti anche quando stiamo fermi dinnanzi ad un computer che ci fa fare il giro del mondo a colpi di bit, post e download. Non ci resta che trovare un centro, una bussola che si muova con noi, non ci resta che trovare noi stessi, la nostra umanità. Possiamo progettare le nostre esplorazioni attrezzandoci di mappe e consigli altrui, ma prima o poi le zone d’ombra metteranno alla prova ogni certezza e tra dubbi e scelte ineludibili si affaccia la nostra identità, personale e professionale. Peregrinazione vuole essere un blog di informazione culturale, ma anche e soprattutto di riflessione, approfondimento e interrogazione del reale con rigore, curiosità ed entusiasmo.

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18.10.12

HandPAGE: La vita tra le braccia

Prendere in braccio una bambina, piccola, tanto piccola, con i suoi occhi grandi che ti scrutano. Indifesa, nelle tue mani, sensibile alle smorfie, alle variazioni di tono. E' là. Nello spazio di un lungo silenzio, senti il suo respiro accanto al tuo. E ti chiedi di cosa ha bisogno per crescere, per stare bene, per essere felice, in quel momento, non fra un anno, fra dieci. Adesso.
Non c'è altro pensiero che possa attraversarti il cuore, la mente, l'anima se non chiederti quale gesto, quale parola, quale esperienza potrà essere un dono per lei, un minuscolo passaggio nella strada che percorrerà. 
La bimba non è la mia, non importa, il pensiero va a tutti i bambini del mondo. Quando ne abbracci uno non puoi che sentirti un po' responsabile di tutti. 
Non aggrediamo la vita, le persone, le situazioni, non inondiamole di aspettative, bisogni, forzature, ma accogliamola.
Stiamo in ascolto e le risposte arrivano insieme con le domande. Perchè le risposte sono le domande, i vuoti da attraversare. 

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