Mi piace giocare col lettore, evidenziandomi in un personaggio e nascondendomi in un altro, prendendo quasi mai le parti di nessuno, perchè nessuno è totalmente giusto o sbagliato e soprattutto, amo far notare come tutto sia relativo alla prospettiva da cui si osserva.
Nell'ultimo romanzo “L'orologio di Aceldama vs il portolano per Mnemosine” addirittura mi sono dilettata a mettermi nei panni di un uomo, con la logica di un uomo, per poi passare a cambi repentini di punti di vista, come in sequenze cinematografiche alla Dario Argento, regista analizzato nella mia tesi di laurea, dove prima si è negli occhi dell'assassino e poi in quelli della vittima, in un continuo altalenarsi di prospettive.
Ogni storia comunque è sempre per me un punto di partenza per parlare d’altro: uso le mie avventure per un'indagine introspettiva in direzioni inaspettate, senza dare risposte definitive ma provocazioni continue verso il lettore. E’ lui che deve dare un senso, decidere il significato del testo, dando chiavi di lettura diverse, se non opposte. Io do solo suggerimenti. Qualche tematica? La vita oltre la morte, il rapporto di ognuno col proprio passato, la comunicazione nella coppia e il relativismo nella vita...
I miei sono tutti romanzi molto avvincenti, dei gialli intrisi di fantastico, ma comunque una sorta di “romanzi filosofici”, dove trasmetto i miei “credo”.
Website: katiaamadio.biblon.it
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