PeregrINAre

Quanti aspetti racchiude in sè l’immagine del “peregrino”! La più immediata, e probabilmente la più diffusa, è quella dell’erranza, a volte con una meta, come nei pellegrinaggi religiosi, a volte senza meta, come umili vagabondi. Il peregrino va per luoghi sconosciuti, si avventura in terre straniere. Ma peregrino si dice anche di qualcosa che appare singolare, originale fino ad essere strano. Lontananza, viaggio, estraneità sono dimensioni molto vive nel mondo contemporaneo non solo per i migranti in cerca di nuove nazioni da abitare, ma anche per ogni uomo o donna che cerchi una stabilità lavorativa, sentimentale o spirituale. Siamo erranti anche quando stiamo fermi dinnanzi ad un computer che ci fa fare il giro del mondo a colpi di bit, post e download. Non ci resta che trovare un centro, una bussola che si muova con noi, non ci resta che trovare noi stessi, la nostra umanità. Possiamo progettare le nostre esplorazioni attrezzandoci di mappe e consigli altrui, ma prima o poi le zone d’ombra metteranno alla prova ogni certezza e tra dubbi e scelte ineludibili si affaccia la nostra identità, personale e professionale. Peregrinazione vuole essere un blog di informazione culturale, ma anche e soprattutto di riflessione, approfondimento e interrogazione del reale con rigore, curiosità ed entusiasmo.

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25.3.12

iPoLLiCiNi/RaccontARTI: Scrivere!


di Katia Amadio

Scrivere... Per me da sempre è stato innanzi tutto un bisogno, impellente, necessario, insormontabile. Se smetto di scrivere sento che manca qualcosa di fondamentale nella mia vita.  Scrivere per comunicare, scrivere per esternare i miei pensieri attraverso le mille storie che vado inventandomi, nascondendomi, fondendomi nei personaggi che sono sempre qualcosa di mio, pur non essendo io. Non  per paura di svelarmi, ma per mescolarmi a dei vissuti per non sentirli più miei, anche per un bisogno di cauterizzare delle ferite nascoste o profonde.

Mi piace giocare col lettore, evidenziandomi in un personaggio e nascondendomi in un altro, prendendo quasi mai le parti di nessuno, perchè nessuno è totalmente giusto o sbagliato e soprattutto, amo far notare come tutto sia relativo alla prospettiva da cui si osserva.

Nell'ultimo romanzo “L'orologio di Aceldama vs il portolano per Mnemosine” addirittura mi sono dilettata a mettermi nei panni di un uomo, con la logica di un uomo, per poi passare a cambi repentini di punti di vista, come in  sequenze cinematografiche alla Dario Argento, regista analizzato nella mia tesi di laurea, dove prima si è negli occhi dell'assassino e poi in quelli della vittima, in un continuo altalenarsi di prospettive. 

Ogni storia comunque è sempre per me un punto di partenza per parlare d’altro: uso le mie avventure per un'indagine introspettiva in direzioni inaspettate, senza dare risposte definitive ma provocazioni continue verso il lettore. E’ lui che deve dare un senso, decidere il significato del testo, dando chiavi di lettura diverse, se non opposte.  Io do solo suggerimenti. Qualche tematica? La vita oltre la morte, il rapporto di ognuno col proprio passato, la comunicazione nella coppia e il relativismo nella vita... 
I miei sono tutti romanzi molto avvincenti, dei gialli intrisi di fantastico, ma comunque una sorta di “romanzi filosofici”, dove trasmetto i miei “credo”.
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Laureata in lettere moderne con indirizzo critica cinematografica, compongo diversi romanzi e sceneggiaure per cinema e teatro, che si evidenziano in vari concorsi nazionali di narrativa. Eclettica e mai stabile, creo e conduco la trasmissione televisiva "Ladridilibri" su Telechiara, per poi dedicarmi anche all'insegnamento di dizione e teatro. Fra le mie pubblicazioni, "Specchi riflessi",  "I film di Dario Argento","I cieli della luna" e "Fuori programma". Appena edito è "L'orologio di Aceldama vs il portolano per Mnemosine".
                   
Website: katiaamadio.biblon.it

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