Motivo
Eu canto porque o instante existe
e a minha vida está completa.
Não sou alegre nem sou triste:
sou poeta.
Irmão das coisas fugidias,
não sinto gozo nem tormento.
Atravesso noites e dias
no vento.
Se desmorono ou se edifico,
se permaneço ou me desfaço,
— não sei, não sei. Não sei se fico
ou passo.
Sei que canto. E a canção é tudo.
Tem sangue eterno a asa ritmada.
E um dia sei que estarei mudo:
— mais nada.
Canto perché
l’istante esiste/e la mia vita è completa./Non sono allegro né triste:/sono un poeta.
Fratello delle
cose fuggitive,/non
provo piacere né afflizione./Attraverso notti e giorni/nel vento.
Se
demolisco o edifico,/se sono o mi annullo,/non so, non so. Non so se
rimango/o passo.
So che
canto. E il canto è tutto./Ha sangue eterno l’ala
ritmata./E un giorno so che rimarrò
muto:/– più niente. [Traduzione di
Mirella Abriani]
Cecilia
Meileres, grandissima voce lirica del panorama letterario brasiliano,
nella poesia "Motivo" riflette sull'atto poetico e dunque sul poeta che
definisce "fratello di cose fugaci".
L'io
lirico non può che cantar il presente, il qui ed ora. Il presente,
infatti, sfugge ma è protagonista in nuce della poesia perchè governa
il gesto della scrittura stessa che nasce nell'istantaneità dell'essere.
E per lei quella scrittura è l'unica certezza.
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