PeregrINAre

Quanti aspetti racchiude in sè l’immagine del “peregrino”! La più immediata, e probabilmente la più diffusa, è quella dell’erranza, a volte con una meta, come nei pellegrinaggi religiosi, a volte senza meta, come umili vagabondi. Il peregrino va per luoghi sconosciuti, si avventura in terre straniere. Ma peregrino si dice anche di qualcosa che appare singolare, originale fino ad essere strano. Lontananza, viaggio, estraneità sono dimensioni molto vive nel mondo contemporaneo non solo per i migranti in cerca di nuove nazioni da abitare, ma anche per ogni uomo o donna che cerchi una stabilità lavorativa, sentimentale o spirituale. Siamo erranti anche quando stiamo fermi dinnanzi ad un computer che ci fa fare il giro del mondo a colpi di bit, post e download. Non ci resta che trovare un centro, una bussola che si muova con noi, non ci resta che trovare noi stessi, la nostra umanità. Possiamo progettare le nostre esplorazioni attrezzandoci di mappe e consigli altrui, ma prima o poi le zone d’ombra metteranno alla prova ogni certezza e tra dubbi e scelte ineludibili si affaccia la nostra identità, personale e professionale. Peregrinazione vuole essere un blog di informazione culturale, ma anche e soprattutto di riflessione, approfondimento e interrogazione del reale con rigore, curiosità ed entusiasmo.

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26.9.12

HandPAGE: Parolando...

Definire. L'ossessione di chi vuol avere uno spazio chiaro, definito appunto, da conoscere e da cui non aspettarsi sorprese, ma risultati, esiti previsti. Da ogni parte arriva questa richiesta, ma la dimensione esistenziale incontra i limiti, li vede, a volte li crea, ma non ha propriamente limiti, ha diverse manifestazioni. Non c'è neppure un verbo opposto di definire. Perchè "indefinire" non esiste. Esiste immaginare, creare, fantasticare, ma non indefinire. Chi cerca un senso, cerca definizioni, un inizio, una fine. Cerca nomi per placare la paura dell'ignoto. Perchè l'ignoto fa paura...per definizione ah! E se cercassimo possibilità, espressioni? Se provassimo a "indefinire"? A non cercare i confini dell'essere, ma l'essere che si espande come un profumo, una vibrazione, un'emozione, un ricordo...come qualsiasi cosa che non cerca di avere uno scopo, ma semplicemente di vivere fuori da una casella, in un continuum di  pensiero fluido, magmatico, immaginifico, inafferrabile, inenarrabile...Indefinisciti! Ah! 

3 commenti:

  1. "indefinire non esiste". E' vero, non ci avevo pensato. Sarà perchè gli esseri umani sono definiti, finiti, esistono all'interno di un precisissimo reticolo. Ma hanno sete di infinito. Strano no: un'umanità finitissima in ogni dettaglio che ha sete di infinito, punta con ogni sua molecola un bersaglio meraviglioso, inafferrabile, inenarrabile, proprio come dici tu, indefinito. La nostalgia di un ritorno a casa. La nostalgia di Dio. Bel post, Patrizia!

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  2. Grazie Giorgia! Ogni tanto mi diverto a giocare con le parole ;-)

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