PeregrINAre

Quanti aspetti racchiude in sè l’immagine del “peregrino”! La più immediata, e probabilmente la più diffusa, è quella dell’erranza, a volte con una meta, come nei pellegrinaggi religiosi, a volte senza meta, come umili vagabondi. Il peregrino va per luoghi sconosciuti, si avventura in terre straniere. Ma peregrino si dice anche di qualcosa che appare singolare, originale fino ad essere strano. Lontananza, viaggio, estraneità sono dimensioni molto vive nel mondo contemporaneo non solo per i migranti in cerca di nuove nazioni da abitare, ma anche per ogni uomo o donna che cerchi una stabilità lavorativa, sentimentale o spirituale. Siamo erranti anche quando stiamo fermi dinnanzi ad un computer che ci fa fare il giro del mondo a colpi di bit, post e download. Non ci resta che trovare un centro, una bussola che si muova con noi, non ci resta che trovare noi stessi, la nostra umanità. Possiamo progettare le nostre esplorazioni attrezzandoci di mappe e consigli altrui, ma prima o poi le zone d’ombra metteranno alla prova ogni certezza e tra dubbi e scelte ineludibili si affaccia la nostra identità, personale e professionale. Peregrinazione vuole essere un blog di informazione culturale, ma anche e soprattutto di riflessione, approfondimento e interrogazione del reale con rigore, curiosità ed entusiasmo.

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4.10.12

HandPAGE: Letture essenziali o essenza della lettura...

Albero della Vita (Klimt)
E' da qualche settimana che leggo in un modo nuovo. E' proprio l'atto della lettura al centro, come uno spazio di vita a sè. Si legge per conoscere, per capire, per apprendere, per essere informati. Ma ho scoperto che a volte capita di leggere come se si meditasse. Invece di riempirmi la testa di concetti, la svuoto da ogni pretesa di acquisizione culturale. Invece di attivare il senso critico, mi godo lo scorrere delle parole, la costruzione delle frasi. Vivo la lettura come un'area di sospensione. Non c'è motivo, non c'è scopo. Sto leggendo Osho,"L'arte di ricominciare da sè", forse, questo spiega perchè non mi interessa sapere se dopo la lettura "conosco" il suo pensiero. Mi basta sapere che sul comodino mi attende la libertà di essere, a volte, anche una lettrice disimpegnata.
 

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