PeregrINAre

Quanti aspetti racchiude in sè l’immagine del “peregrino”! La più immediata, e probabilmente la più diffusa, è quella dell’erranza, a volte con una meta, come nei pellegrinaggi religiosi, a volte senza meta, come umili vagabondi. Il peregrino va per luoghi sconosciuti, si avventura in terre straniere. Ma peregrino si dice anche di qualcosa che appare singolare, originale fino ad essere strano. Lontananza, viaggio, estraneità sono dimensioni molto vive nel mondo contemporaneo non solo per i migranti in cerca di nuove nazioni da abitare, ma anche per ogni uomo o donna che cerchi una stabilità lavorativa, sentimentale o spirituale. Siamo erranti anche quando stiamo fermi dinnanzi ad un computer che ci fa fare il giro del mondo a colpi di bit, post e download. Non ci resta che trovare un centro, una bussola che si muova con noi, non ci resta che trovare noi stessi, la nostra umanità. Possiamo progettare le nostre esplorazioni attrezzandoci di mappe e consigli altrui, ma prima o poi le zone d’ombra metteranno alla prova ogni certezza e tra dubbi e scelte ineludibili si affaccia la nostra identità, personale e professionale. Peregrinazione vuole essere un blog di informazione culturale, ma anche e soprattutto di riflessione, approfondimento e interrogazione del reale con rigore, curiosità ed entusiasmo.

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24.11.11

HandPAGE: Frammento: la sera del 24 dicembre

Finalmente si erano seduti tutti, totalmente assorbiti dal gioco della tombola fra il chiacchiericcio continuo di grandi e piccini. La mezzanotte era vicina, ma ormai il grosso era fatto. La corsa ai preparativi per la cena era solo un ricordo. Nessuno reclamava più la sua presenza e lei, silenziosa, sgattaiolò via dalla festa.

Finalmente sola, con i suoi pensieri, i suoi ricordi e soprattutto i suoi progetti per il futuro. Mille idee si rincorrevano nella sua testolina come le luci intermittenti. Non c'era malinconia, nè quel consueto senso di solitudine che il Natale riesce a far esplodere irrefrenabile. C'era solo un prepotente bisogno di cambiamenti, ma di quelli che definiscono le stagioni della vita.

Perciò neanche la sera del 24 dicembre riuscì a star lontana dal suo pc, più che un amico sembrava rappresentare il ponte verso il futuro, una promessa di felicità , una risorsa che da un momento all'altro potesse aprirle nuovi mondi. Ma era solo un'idea, non amava chattare con gli sconosciuti e inserirsi in comunità virtuali. Amava scaricare la posta e avrebbe sempre voluto leggere lunghe lettere, come quelle che una volta portava il postino. Lettere che conservassero ancora sapore di umanità, qualche traccia di emozioni lontane, echi di luoghi e tempi lontani.

"Un'inguaribile romantica!" -Queste parole le risuonavano amare ogni volta che un velo di malinconia spegneva il suo sguardo. Ma quella sera non si sentiva romanticamente persa nei meandri della nostalgia. Era decisa, fermamente decisa a cambiare, a diventare padrona della sua vita. Se doveva gioire avrebbe gioito per i suoi successi e se doveva piangere, non lo avrebbe fatto a causa di qualcun altro, ma per i propri errori.

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