PeregrINAre

Quanti aspetti racchiude in sè l’immagine del “peregrino”! La più immediata, e probabilmente la più diffusa, è quella dell’erranza, a volte con una meta, come nei pellegrinaggi religiosi, a volte senza meta, come umili vagabondi. Il peregrino va per luoghi sconosciuti, si avventura in terre straniere. Ma peregrino si dice anche di qualcosa che appare singolare, originale fino ad essere strano. Lontananza, viaggio, estraneità sono dimensioni molto vive nel mondo contemporaneo non solo per i migranti in cerca di nuove nazioni da abitare, ma anche per ogni uomo o donna che cerchi una stabilità lavorativa, sentimentale o spirituale. Siamo erranti anche quando stiamo fermi dinnanzi ad un computer che ci fa fare il giro del mondo a colpi di bit, post e download. Non ci resta che trovare un centro, una bussola che si muova con noi, non ci resta che trovare noi stessi, la nostra umanità. Possiamo progettare le nostre esplorazioni attrezzandoci di mappe e consigli altrui, ma prima o poi le zone d’ombra metteranno alla prova ogni certezza e tra dubbi e scelte ineludibili si affaccia la nostra identità, personale e professionale. Peregrinazione vuole essere un blog di informazione culturale, ma anche e soprattutto di riflessione, approfondimento e interrogazione del reale con rigore, curiosità ed entusiasmo.

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18.2.12

HandPAGE: Un titolo non ho, ma ugualmente scriverò

Ancora una volta torno sui miei passi. Ancora una volta mi perdo e vago confusamente nei meandri di un percorso che non ha una sola uscita: la vita. 
Mi ci perdo, è vero, ma continuo a cercarmi, a ritrovarmi e ritrovare in tutto questo il gusto di amare. 
Amare quanto più di meraviglioso siamo noi e sono gli altri: le parti di un tutto.
Amare quanto di più incontenibile, indecifrabile, irriducibile ci avvicina e ci allontana: il racconto di noi stessi.
La diversità che alberga in noi e negli altri e che ci fa affascina o spaventa è in realtà ciò che ci salva. Da cosa? Da una vita  che non ci appartiene, ma ci contiene, ci limita, ci finge.

Vorrei ringraziare Natascia ed Elisabetta per le "parole" mai scontate, ma sempre vissute fino in fondo e per la bellezza di cui si fanno ambasciatrici durante i loro seminari di Talent Coaching.
Ringrazio i compagni di avventura per la spontaneità e la ricchezza di emozioni e pensieri che hanno voluto condividere.
Ringrazio me stessa perchè riesco ancora a concedermi la gioia di fidarmi e affidarmi.
Ringrazio chi legge perchè mi ha regalato parte del suo tempo.



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