PeregrINAre

Quanti aspetti racchiude in sè l’immagine del “peregrino”! La più immediata, e probabilmente la più diffusa, è quella dell’erranza, a volte con una meta, come nei pellegrinaggi religiosi, a volte senza meta, come umili vagabondi. Il peregrino va per luoghi sconosciuti, si avventura in terre straniere. Ma peregrino si dice anche di qualcosa che appare singolare, originale fino ad essere strano. Lontananza, viaggio, estraneità sono dimensioni molto vive nel mondo contemporaneo non solo per i migranti in cerca di nuove nazioni da abitare, ma anche per ogni uomo o donna che cerchi una stabilità lavorativa, sentimentale o spirituale. Siamo erranti anche quando stiamo fermi dinnanzi ad un computer che ci fa fare il giro del mondo a colpi di bit, post e download. Non ci resta che trovare un centro, una bussola che si muova con noi, non ci resta che trovare noi stessi, la nostra umanità. Possiamo progettare le nostre esplorazioni attrezzandoci di mappe e consigli altrui, ma prima o poi le zone d’ombra metteranno alla prova ogni certezza e tra dubbi e scelte ineludibili si affaccia la nostra identità, personale e professionale. Peregrinazione vuole essere un blog di informazione culturale, ma anche e soprattutto di riflessione, approfondimento e interrogazione del reale con rigore, curiosità ed entusiasmo.

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9.2.12

iPoLLiCiNi/HandPAGE: Echi stonati dalla Realtà Variabile

di Loris Gava


Quando avrete abbattuto l'ultimo albero, quando avrete pescato l'ultimo pesce, quando avrete inquinato l'ultimo fiume, allora vi accorgerete che non si può mangiare il denaro, recitava un antico proverbio indiano… Appunto, recitava! E poi con tutto questo pessimismo, questa indole negativa, questo veder tutto nero….

Non preoccupatevi, quando avremo abbattuto l'ultimo albero, quando avremo pescato l'ultimo pesce, quando avremo inquinato l'ultimo fiume, l’ingegneria genetica ci avrà già predisposto per mangiare le banconote.
E si!
Ci nutriremo in maniera equilibrata e gustosa con il consumo attento della valuta stampata.

I ristoranti avranno menù sfiziosi, totalmente a base di cartamoneta.

E vi dico di più: le banconote più leccorniose e nutrienti saranno quelle di piccolo taglio che stanno diventando oramai introvabili.
La loro bontà è data dal fatto che essendo state manipolate, impiastricciate, ripassate tra mani, portafogli e fondi di borsette hanno acquisito una struttura, una sapidità, una aromaticità, un gusto inarrivabile per le banconote di taglio maggiore.

Le banconote da cinquecento euro che venivano rigirate di rado ora si preparano in insalata.

Assomigliano, a detta degli esperti del gusto, alle ormai dimenticate insalate fresche di rapa rossa che si tagliavano finemente con quell’arnese che rischiava di decurtarti le falangi. Sinceramente il gusto non è lo stesso e molto probabilmente tale paragone è dovuto ad una mera questione cromatica.

Le insalatine da 500 Euro vengono totalmente rigettate dai più piccole i quali preferiscono le banconote da 100 Euro accuratamente listarellate e grigliate poiché assomigliano a quelle che, nel lontano 2012, si chiamavano patatine fritte.

I ristoranti stellati Michelin hanno creato una sorta di confraternita dove si certifica che le rarissime banconote da 20 Euro presenti nei propri menù hanno effettuato pagamenti per almeno tremila acquisti. Ora stanno dichiarando una guerra dai contorni spiccatamente etici contro quei locali che truffaldinamente propongono le stesse banconote coniate di fresco dalla malavita organizzata; anche se solamente un lobotomizzato sarebbe in grado di confondere i due stati d’uso, girano già voci di facoltosi clienti russi truffati in qualche “baccaretto” a Piazza San Marco.

I dieci Euro vengono battuti all’asta e coloro che se li aggiudicano volentieri spendono altrettanto per potersi permettere una grattuggiatina delle monetine da venti centesimi.

Ah le vecchie monetine… Sono state tutte ritirate dal mercato dopo che la BCE ha iniziato a stampare valuta; la svalutazione le ha talmente deprezzate che il valore intrinseco era superiore a quello attribuito; i mendicanti ti guardavano male quando nel fare un’offerta te ne scappava qualcuna in mezzo a quelle da un euro.

Si dice che negli ambienti più cool ed esclusivi di New York, per sballarsi si macinino finemente monetine da due centesimi.

Il ritrovamento di una moneta di un centesimo da parte di un mercantile cinese in fondo al pacifico ha scatenato le ire della Casa Bianca e ormai ci prepariamo al peggio… 

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Ho sempre sognato di dirigere un locale, 
dove nell’angolo sorgesse un piccolo palco, ma grande abbastanza per far stare una batteria, un violoncello e un sax.
E che il giorno dopo, sullo stesso palco, 
ci fosse una sedia e 
uno sopra che legge una poesia. 
Per ora sono enologo e cerco di fare il vino per quel locale.
Loris Gava
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