PeregrINAre

Quanti aspetti racchiude in sè l’immagine del “peregrino”! La più immediata, e probabilmente la più diffusa, è quella dell’erranza, a volte con una meta, come nei pellegrinaggi religiosi, a volte senza meta, come umili vagabondi. Il peregrino va per luoghi sconosciuti, si avventura in terre straniere. Ma peregrino si dice anche di qualcosa che appare singolare, originale fino ad essere strano. Lontananza, viaggio, estraneità sono dimensioni molto vive nel mondo contemporaneo non solo per i migranti in cerca di nuove nazioni da abitare, ma anche per ogni uomo o donna che cerchi una stabilità lavorativa, sentimentale o spirituale. Siamo erranti anche quando stiamo fermi dinnanzi ad un computer che ci fa fare il giro del mondo a colpi di bit, post e download. Non ci resta che trovare un centro, una bussola che si muova con noi, non ci resta che trovare noi stessi, la nostra umanità. Possiamo progettare le nostre esplorazioni attrezzandoci di mappe e consigli altrui, ma prima o poi le zone d’ombra metteranno alla prova ogni certezza e tra dubbi e scelte ineludibili si affaccia la nostra identità, personale e professionale. Peregrinazione vuole essere un blog di informazione culturale, ma anche e soprattutto di riflessione, approfondimento e interrogazione del reale con rigore, curiosità ed entusiasmo.

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8.2.12

HandPAGE: Sospesi



  
Può capitare di restare sospesi tra se stessi e il mondo che ci circonda, raggomitolati tra i nostri pensieri, dubbi, paure, domande...

Il viaggio di ogni giorno, quello che si snoda tra abitudini, doveri e piaceri ben intessuti di una comoda leggerezza, subisce una momentanea interruzione e tutto quello che prima sembrava avere un ordine logico, ragionato e condiviso improvvisamente si mescola nel calderone dei perché irrisolti...

Le certezze si frantumano in modo più o meno irrimediabile come crepe in un muro, le visioni della vita si sfilacciano come tessuti consunti. 

Lo sguardo si appunta sul pavimento e anche le formiche entrano a far parte del nostro mondo.
Quelle piccole creature che calpestiamo senza accorgercene ora attirano la nostra attenzione, le focalizziamo una per una...

Il tempo si ferma e 
un istante appare lungo quanto un giorno. 

Allora ci dirigiamo verso quella scatola piena di ragnatele che tutti conserviamo in fondo all’armadio, ma le ragnatele non si vedono, sono dentro, sono i nostri sogni, i colori sgargianti, una tela bianca, uno spartito interrotto, una fotografia sbiadita…

Apriamo con cautela, ma la fragilità che rispettiamo non appartiene a quegli oggetti del passato, appartiene a noi, alla nostra anima che trema di emozioni eterne.


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