PeregrINAre

Quanti aspetti racchiude in sè l’immagine del “peregrino”! La più immediata, e probabilmente la più diffusa, è quella dell’erranza, a volte con una meta, come nei pellegrinaggi religiosi, a volte senza meta, come umili vagabondi. Il peregrino va per luoghi sconosciuti, si avventura in terre straniere. Ma peregrino si dice anche di qualcosa che appare singolare, originale fino ad essere strano. Lontananza, viaggio, estraneità sono dimensioni molto vive nel mondo contemporaneo non solo per i migranti in cerca di nuove nazioni da abitare, ma anche per ogni uomo o donna che cerchi una stabilità lavorativa, sentimentale o spirituale. Siamo erranti anche quando stiamo fermi dinnanzi ad un computer che ci fa fare il giro del mondo a colpi di bit, post e download. Non ci resta che trovare un centro, una bussola che si muova con noi, non ci resta che trovare noi stessi, la nostra umanità. Possiamo progettare le nostre esplorazioni attrezzandoci di mappe e consigli altrui, ma prima o poi le zone d’ombra metteranno alla prova ogni certezza e tra dubbi e scelte ineludibili si affaccia la nostra identità, personale e professionale. Peregrinazione vuole essere un blog di informazione culturale, ma anche e soprattutto di riflessione, approfondimento e interrogazione del reale con rigore, curiosità ed entusiasmo.

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31.5.12

iPoLLiCiNi/CulturaINProfessione: Il profumo della carta ...elettronica

di  Eldies Writer



Durante la fase di promozione del mio romanzo, ho conosciuto molte persone che hanno affermato di preferire decisamente il profumo della carta stampata al libro digitale, talvolta denigrando pesantemente quest'ultimo. Leggere su un supporto elettronico stanca gli occhi, i prodotti sono di pessima qualità, le batterie di tablet e reader si scaricano rapidamente, non è un modo di leggere naturale e via di scorrendo. Alcune motivazioni sono in parte condivisibili, ma l'informazione sull'argomento è ancora molto scarsa e, soprattutto, la maggior parte degli amanti della lettura si rifiutano per principio di provare a leggere qualcosa in formato digitale.

Vorrei approfittare dell'occasione offertami da questo originale blog per cercare di fare un po' di chiarezza sul futuro delle pubblicazioni elettroniche, specialmente in Italia. Il nostro è decisamente un mercato ancora acerbo in questo senso, frenato da mille problemi e pregiudizi, dovuti in gran parte, come detto, alla disinformazione. A ciò va aggiunta la sistematica speculazione sul prezzo dei  reader e dei tablet, e l'ostruzionismo feroce della vecchia editoria, timorosa di una liberalizzazione, o meglio, di una democratizzazione della scrittura, sia essa creativa o di concetto.

Parlo proprio di liberalizzazione perché di questo si tratta. Scrivere è un diritto di chiunque voglia farlo. C'è chi lo fa bene e chi lo fa male, ma è comunque un diritto. Con la diffusione su larga scala del formato digitale diventerebbe molto più facile pubblicare i frutti della nostra creatività, senza dover necessariamente passare da un editore, quindi potenzialmente a prezzi inferiori. Il rovescio della medaglia, e io lo so bene per esperienza, è che auto-pubblicarsi espone l'autore alla critica più vera e feroce, quella dei lettori, e chi non sa scrivere o pubblica lavori di qualità scadente viene automaticamente eliminato dal mercato, e per lungo tempo, vorrei aggiungere. In tal senso, la figura di un editore, e di un editor in particolare, risulta ancora importante per la qualità delle pubblicazioni.

Purtroppo, quella dei grandi editori, quelli che fanno il mercato per intenderci, è una lobby che nel nostro paese non ama i cambiamenti e che alza le barricate, proponendo ebook a prezzi esorbitanti, molto vicini a quelli dei libri cartacei, facendo preferire questi ultimi.
Il paragone con i mercati esteri è davvero impietoso. Senza andare oltreoceano, dove uno dei più grandi editori come Barnes&Noble proporrà presto le versioni cartacee delle opere che pubblica solo on demand, Francia, Inghilterra, Germania e persino Spagna ci superano alla grande per volume di vendita delle pubblicazioni elettroniche e dei lettori multimediali.

Un caso curioso è però quello di Amazon, la libreria online più grande al mondo, che commercializza un proprio ebook reader, il Kindle. Un prezzo a dir poco popolare per la versione standard (79 $) ha permesso alla compagnia americana di diventare in breve tempo leader della vendita di ebook, e risollevarsi dalla crisi profonda in cui versava per il calo delle vendite dei libri tradizionali. Immagino che molti di voi ne abbiano sentito parlare, anche senza aver mai avuto a che fare con un libro elettronico. Provate a sbirciare sul sito italiano di Amazon o su un'altra sua versione europea e verificate il prezzo di vendita. 99 euro! Una leggera differenza, non vi pare? Si tratta dello stesso prodotto da pochi dollari prodotto in Cina sul quale però la compagnia attua una speculazione davvero vergognosa e, a mio parere, controproducente. Non venderebbero più ebook se incentivassero anche da noi la diffusione del loro lettore? Misteri del mercato globale quando fa comodo che sia globale.

Vorrei chiudere questo intervento con alcune considerazioni di carattere generale. È chiaro che non si potrà abbandonare la carta stampata dall'oggi al domani, ma un giorno accadrà. Magari tra molti anni, ma accadrà. Gli ebook reader si evolvono di continuo e la qualità della lettura si fa sempre più vicina a quella del libro tradizionale, anche se io penso che sarà il tablet il supporto principe delle pubblicazioni elettroniche, proprio per la sua versatilità e il suo carattere multimediale. È un cambiamento che avverrà in modo molto graduale e quindi indolore per i più tradizionalisti. I nostri figli sguazzano nella tecnologia fin da piccoli e sono già loro stessi 2.0 o 3.0 che dir si voglia. Con l'ostruzionismo rendiamo solo più difficile un passaggio naturale inevitabile. Potremo godere ancora per molto tempo del profumo della carta... ma anche ascoltarne il suono sul nostro tablet mentre leggiamo.

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Sono nato in provincia di Padova nel 1976, sposato, padre di una bambina, lavoro come tecnico tessile in un'azienda del settore arredamento. Autodidatta per necessità e per vocazione, da qualche anno ho deciso di smettere di lottare per i sogni degli altri e ho iniziato a farlo per realizzare i miei, cercando di trasformare la mia passione per la Letteratura, la Storia e le materie affini, in una professione.  
                           E-mail:eldies.writer@gmail.com                                http://eldieswriter.com
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