PeregrINAre

Quanti aspetti racchiude in sè l’immagine del “peregrino”! La più immediata, e probabilmente la più diffusa, è quella dell’erranza, a volte con una meta, come nei pellegrinaggi religiosi, a volte senza meta, come umili vagabondi. Il peregrino va per luoghi sconosciuti, si avventura in terre straniere. Ma peregrino si dice anche di qualcosa che appare singolare, originale fino ad essere strano. Lontananza, viaggio, estraneità sono dimensioni molto vive nel mondo contemporaneo non solo per i migranti in cerca di nuove nazioni da abitare, ma anche per ogni uomo o donna che cerchi una stabilità lavorativa, sentimentale o spirituale. Siamo erranti anche quando stiamo fermi dinnanzi ad un computer che ci fa fare il giro del mondo a colpi di bit, post e download. Non ci resta che trovare un centro, una bussola che si muova con noi, non ci resta che trovare noi stessi, la nostra umanità. Possiamo progettare le nostre esplorazioni attrezzandoci di mappe e consigli altrui, ma prima o poi le zone d’ombra metteranno alla prova ogni certezza e tra dubbi e scelte ineludibili si affaccia la nostra identità, personale e professionale. Peregrinazione vuole essere un blog di informazione culturale, ma anche e soprattutto di riflessione, approfondimento e interrogazione del reale con rigore, curiosità ed entusiasmo.

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9.11.12

HandPAGE: Il bello dell'irriducibilità

Vassily Kandisky



Nessuno può insegnarci ad essere creativi. Noi, in quanto esseri umani siamo creativi. E non si tratta di pensare di avere chissà quali poteri nascosti, semplicemente lo siamo nel momento in cui non ci limitiamo ad "prendere", ma iniziamo a "dare". E in quel dare, consapevolmente o meno, c'è il segno forte, indelebile della singolarità e irripetibilità del nostro essere. 
Spesso capita di vedere, pensare, sentire in un modo che non riconosco in coloro che incontro e viventa motivo di sofferenza. "Possibile che solo io la vedo così?!" E allora ci si sente soli, di una solitudine che è tutt'altro che negativa, è sana. 
Lo scattino verso la comprensione di quello che "siamo", non di quello che diventeremo, si annida proprio in questa irriducibilità. Le forze sociali sono sempre più forti nel modellare comportamenti e atteggiamenti, ma quello che siamo va oltre. Perchè siamo essere creativi, in grado di rielaborare vissuti, pensieri, fatti in modo evidentemente solo "nostro". 
Restituiamo valore a quello che siamo e cerchiamo di scivolare creativamente su quanto mina il nostro benessere. Non serve nascondere questa irriducibile e meravigliosa cifra individuale con cui firmiano la nostra vita. Significherebbe addormentarsi mentre il sole ci bacia la fronte.


"Dinanzi a questa pietra mi concentro.
la luce sorgerà se il mio volere,
solo da sè sospinto, scioglierà
il dilemma di stare qui o dentro"
(Josè Saramago) 



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