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Vassily Kandisky
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Nessuno può insegnarci ad essere creativi. Noi, in quanto esseri umani siamo creativi. E non si tratta di pensare di avere chissà quali poteri nascosti, semplicemente lo siamo nel momento in cui non ci limitiamo ad "prendere", ma iniziamo a "dare". E in quel dare, consapevolmente o meno, c'è il segno forte, indelebile della singolarità e irripetibilità del nostro essere.
Spesso capita di vedere, pensare, sentire in un modo che non riconosco in coloro che incontro e viventa motivo di sofferenza. "Possibile che solo io la vedo così?!" E allora ci si sente soli, di una solitudine che è tutt'altro che negativa, è sana.
Lo scattino verso la comprensione di quello che "siamo", non di quello che diventeremo, si annida proprio in questa irriducibilità. Le forze sociali sono sempre più forti nel modellare comportamenti e atteggiamenti, ma quello che siamo va oltre. Perchè siamo essere creativi, in grado di rielaborare vissuti, pensieri, fatti in modo evidentemente solo "nostro".
Restituiamo valore a quello che siamo e cerchiamo di scivolare creativamente su quanto mina il nostro benessere. Non serve nascondere questa irriducibile e meravigliosa cifra individuale con cui firmiano la nostra vita. Significherebbe addormentarsi mentre il sole ci bacia la fronte.
"Dinanzi a questa pietra mi concentro.
la luce sorgerà se il mio volere,
solo da sè sospinto, scioglierà
il dilemma di stare qui o dentro"
(Josè Saramago)
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