PeregrINAre

Quanti aspetti racchiude in sè l’immagine del “peregrino”! La più immediata, e probabilmente la più diffusa, è quella dell’erranza, a volte con una meta, come nei pellegrinaggi religiosi, a volte senza meta, come umili vagabondi. Il peregrino va per luoghi sconosciuti, si avventura in terre straniere. Ma peregrino si dice anche di qualcosa che appare singolare, originale fino ad essere strano. Lontananza, viaggio, estraneità sono dimensioni molto vive nel mondo contemporaneo non solo per i migranti in cerca di nuove nazioni da abitare, ma anche per ogni uomo o donna che cerchi una stabilità lavorativa, sentimentale o spirituale. Siamo erranti anche quando stiamo fermi dinnanzi ad un computer che ci fa fare il giro del mondo a colpi di bit, post e download. Non ci resta che trovare un centro, una bussola che si muova con noi, non ci resta che trovare noi stessi, la nostra umanità. Possiamo progettare le nostre esplorazioni attrezzandoci di mappe e consigli altrui, ma prima o poi le zone d’ombra metteranno alla prova ogni certezza e tra dubbi e scelte ineludibili si affaccia la nostra identità, personale e professionale. Peregrinazione vuole essere un blog di informazione culturale, ma anche e soprattutto di riflessione, approfondimento e interrogazione del reale con rigore, curiosità ed entusiasmo.

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27.1.12

HandPAGE: Il Giorno della Memoria



Abbiamo bisogno di ricordare le date delle deportazioni? I nomi dei campi di concentramento, dei capi nazisti? Le immagini di deprivazione morale, di disumanizzazione? Abbiamo bisogno di individuare le premesse politiche, culturali, economiche e sociali dell'olocausto? Il ruolo della tecnologia moderna? Si.  Ma non basta. 

Abbiamo bisogno che la memoria sia operativa nel vita di tutti i giorni, quando cercheremo di coltivare il rispetto per gli altri anche nella divergenza.  Quando promuoveremo la responsabilità individuale come primo passo verso quella collettiva.

La storia non insegna, siamo noi che possiamo apprendere qualcosa dagli uomini che ci hanno preceduto.


Perché non possiamo rischiare di dimenticare che riflettere sul nostro essere uomini in mezzo ad altri è un diritto, è un dovere.


Perché ogni atrocità a danno di un singolo uomo è un danno per l’umanità intera.

2 commenti:

  1. Davide..grazie per il wow ma considerando la tua notevole capacità espressiva...dacci un saggio!! ;-)

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