PeregrINAre

Quanti aspetti racchiude in sè l’immagine del “peregrino”! La più immediata, e probabilmente la più diffusa, è quella dell’erranza, a volte con una meta, come nei pellegrinaggi religiosi, a volte senza meta, come umili vagabondi. Il peregrino va per luoghi sconosciuti, si avventura in terre straniere. Ma peregrino si dice anche di qualcosa che appare singolare, originale fino ad essere strano. Lontananza, viaggio, estraneità sono dimensioni molto vive nel mondo contemporaneo non solo per i migranti in cerca di nuove nazioni da abitare, ma anche per ogni uomo o donna che cerchi una stabilità lavorativa, sentimentale o spirituale. Siamo erranti anche quando stiamo fermi dinnanzi ad un computer che ci fa fare il giro del mondo a colpi di bit, post e download. Non ci resta che trovare un centro, una bussola che si muova con noi, non ci resta che trovare noi stessi, la nostra umanità. Possiamo progettare le nostre esplorazioni attrezzandoci di mappe e consigli altrui, ma prima o poi le zone d’ombra metteranno alla prova ogni certezza e tra dubbi e scelte ineludibili si affaccia la nostra identità, personale e professionale. Peregrinazione vuole essere un blog di informazione culturale, ma anche e soprattutto di riflessione, approfondimento e interrogazione del reale con rigore, curiosità ed entusiasmo.

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11.5.12

INVeneto/Padova: Jorge Luis Borges e Astor Piazzolla, il duetto dell'Interensemble Trio


domenica 20 maggio
INTERENSEMBLE
Jorge Luis Borges e Astor Piazzolla: 
la poesia, la prosa, la musica
   

«Jorge Luis Borges e Astor Piazzolla sono due giganti del Novecento. L’idea di accostare i testi e la musica dei due grandi dell’Argentina contemporanea mi venne spontanea dopo quasi vent’anni di frequentazione della musica di Piazzolla.
Lo avevo incontrato una sera di novembre del 1987, nel suo camerino, dopo un concerto straordinario tenuto a Padova con il suo storico quintetto. Gli portai il programma del nostro concerto, in cui avevo suonato con Luca Paccagnella, per la prima volta in Italia, Le Grand Tango. 
Ne fu stupito, sia perché Rostropovich, per il quale aveva scritto il pezzo, non l’aveva ancora interpretato, ma anche perché i gruppi dediti alla musica contemporanea, come il nostro, non suonavano i suoi pezzi. Gli chiesi se aveva altre musiche da camera per il nostro gruppo. Così venni a conoscenza dell’esistenza di alcuni pezzi per la formazione in trio: le Cuatro Estaciones, Revolucionario e Oblivion. In due-tre anni mettemmo in repertorio tutte le musiche di cui Piazzolla mi aveva parlato quella sera, e registrammo i due CD monografici che sono ora in ristampa. Lo incontrai di nuovo nel 1990, un mese prima dell’ictus che lo paralizzò. Mi disse che era stanco di girare e suonare, che avrebbe continuato a dare qualche concerto come solista, ma non avrebbe più suonato con il Quintetto («Il Quintetto è morto, viva il Quintetto!» disse). Aggiunse che aveva moltissima musica da scrivere. Lo disse semplicemente, con entusiasmo e passione.» [Bernardino Beggio].


Carlo Meneghini, letture

Interensemble Trio: 
Alessandro Fagiuoli, violino; 
Luca Paccagnella, violoncello; 
Bernardino Beggio, pianoforte

 Ore 18  
Auditorium Centro culturale Altinate San Gaetano 
Via Altinate, 71 Padova

(Fonte: Padovanet)

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