PeregrINAre

Quanti aspetti racchiude in sè l’immagine del “peregrino”! La più immediata, e probabilmente la più diffusa, è quella dell’erranza, a volte con una meta, come nei pellegrinaggi religiosi, a volte senza meta, come umili vagabondi. Il peregrino va per luoghi sconosciuti, si avventura in terre straniere. Ma peregrino si dice anche di qualcosa che appare singolare, originale fino ad essere strano. Lontananza, viaggio, estraneità sono dimensioni molto vive nel mondo contemporaneo non solo per i migranti in cerca di nuove nazioni da abitare, ma anche per ogni uomo o donna che cerchi una stabilità lavorativa, sentimentale o spirituale. Siamo erranti anche quando stiamo fermi dinnanzi ad un computer che ci fa fare il giro del mondo a colpi di bit, post e download. Non ci resta che trovare un centro, una bussola che si muova con noi, non ci resta che trovare noi stessi, la nostra umanità. Possiamo progettare le nostre esplorazioni attrezzandoci di mappe e consigli altrui, ma prima o poi le zone d’ombra metteranno alla prova ogni certezza e tra dubbi e scelte ineludibili si affaccia la nostra identità, personale e professionale. Peregrinazione vuole essere un blog di informazione culturale, ma anche e soprattutto di riflessione, approfondimento e interrogazione del reale con rigore, curiosità ed entusiasmo.

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6.9.13

ENews: Cultura e benessere






"Il piacere estetico ed il benessere sono strettamente interconnessi dal punto di vista neurobiologico. Infatti, l’arte  – e più in generale la partecipazione culturale – riduce i livelli di ansia e di depressione, aumentando il benessere psicofisico dell’individuo, come dimostrato da ricerche condotte su una popolazione di 50.000 abitanti in Norvegia e su 1.500 cittadini Italiani (quest’ultima realizzata dal gruppo del dottor Enzo Grossi). Poiché l’arte stimola una risposta biochimica che genera benessere, essa dovrebbe essere concepita come uno strumento terapeutico preventivo al decadimento della salute psicofisica e, di conseguenza, rappresentare in prospettiva un fattore di riduzione sensibile della spesa dedicata alle cure farmacologiche e all’ospedalizzazione" .

 Fonte:"Elisir di lunga vita" di Luca Francesco Ticini in Socialnews.it/articoli/7311



L'articolo, di cui l'estratto sopra, è del neuroscienziato Luca Francesco Ticinio, presidente della Società Italiana di Neuroestetica “Semir Zeki”, vicepresidente del Comitato per le Neuroscienze e ricercatore del CNRS, École Normale Supérieure, Parigi (Francia) ed ha evidentemente almeno tre pregi. rimandare alle basi neurologiche del gusto per le arti e aprire una finestra sul ruolo dell'arte e delle arti come strumenti di benessere. Osservare un quadro, una danza, o  ascoltare una musica, sono esperienze che attivano procedimenti neuronali di piacere estetico. 
Ma se la fruizione è benefica, cosa dire della pratica? Pittura, Danza, Teatro e Arti in generale sono ormai riconosciute come attività capaci di ripristinare l'equilibrio psico-fisico e intervenire come aiuto psicologico più e o meno grave. 
Fare cultura significa fare umanità e nel nostro cammino di umanità credo che dovremmo imparare  a rendere ancora più solido il ponte che collega la cultura al benessere, l'arte al benessere, la creatività al benessere. Le neuroscienze in fondo confermano le intuizioni di sempre: la cultura è l'elisir di lunga vita! Ecco dunque il terzo pregio, riconoscere una direzione anche "politica" da coltivare, una relazione da approfondire..quella tra welfare, cultura e benessere. 



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